lunedì 21 dicembre 2009

8 ottobre 1944

Oggi è arrivata da Milano un’auto “croce rossa” e ha preso con se la Luisa e la nonna, gli altri sono rimasti.
Papà è tornato, adesso a Spezia si sta male: i rastrellamenti sono continui e i tedeschi hanno fatto saltare la banchina, il molo, l’arsenale…

3 ottobre

Gli inglesi si avvicinano sempre di più, ora si dice che siano a Montignoso.
Le nuove armi tedesche non si fanno più sentire.
Ogni giorno a Monzone si scoprono buche con morti dentro, uccisi dai tedeschi;molti di questi non sono stati ancora identificati e omai non potranno più esserlo perché sono irriconoscibili.

Monzone 28 settembre 1944

I tedeschi se ne sono andati definitivamente.
Ieri siamo andati a vedere che cosa hanno combinato in casa G......i.
Ci vorranno almeno due mesi per rimettere tutto a posto, sembra che abbiano fatto ballare alla casa la tarantella.
Hanno rigirato tutto, quello che era da una parte è stato portato dall’altra.
Poi manca molta roba sia ai G......i che ai S......i.
Stamani ecco i primi partigiani sbucare da conquistatori, fazzoletto rosso mitra e bombe a mano.
Appena arrivati hanno acciuffato due ragazze, la Gianna e la Dina, e le hanno rapate, perché stavano insieme ai tedeschi.
Hanno tagliato i capelli anche alla Clelia e all’Anna.
Gli inglesi devono essere a Querceta.

venerdì 18 dicembre 2009

25 settembre

Ieri i tedeschi se ne sono andati, sono rimasti in pochi, il comando e dei soldati.
Si dice: gli inglesi sono entrati in Massa senza sparare un colpo, sui carri armati; i partigiani tenteranno di occupare Spezia.
Tutte le notti il cannone spara, si sentono brontolii cupi e minacciosi oltre il Sagro.
Verrà verso di noi la guerra?

23 settembre 1944

Si dice che: Massa è sgomberata a zona di guerra, Carrara città bianca.
Pare che alla fine di ottobre sarà tutto finito in Italia e a novembre anche in Germania.
Quanto tempo senza mangiare carne! Abbiamo ancora delle provviste ma quanto dureranno? Quest’inverno andremo avanti con le castagne se i tedeschi non le prenderanno!

18 settembre

I tedeschi si sono messi alla ricerca dei partigiani nei monti, secondo loro ne trovano e ne ammazzano molti.
Gli Americani sono sbarcati in Olanda mentre sul fronte italiano sono a Pietrasanta… Ma non si sente alcun colpo di cannone, perciò pensiamo siano chiacchiere.

lunedì 14 dicembre 2009

16 settembre

Papà è partito alle nove, ma lo vediamo ritornare.
C’è stata un grande sparatoria sulla strada, è impossibile passare;
lui è rimasto bloccato in una casa. Cercherà di passare un’altra volta.
Hanno ammazzato tre uomini e continuano a prenderne!
A mezzodì papà si decide e lo accompagniamo assieme ad un altro fino a Gragnola.
La strada è piena di bossoli e di proiettili e si sente un continuo sparare nei boschi vicini. Torniamo indietro con un carro tedesco, così siamo più sicure.Gliela abbiamo fatta ai tedeschi!!!


È venuto Ciro dalla Spezia e ha detto di aver incontrato papà vicino a casa. Meno male!
Grande bombardamento a Gassano! Via vai di aerei! Gli inglesi sono vicini.
I tedeschi però sono sempre più sicuri di vincere.
Un’arma terribile distruggerà tutto; si parla di un proiettile che scoppiando in aria brucia l’ossigeno e infiamma tutto il cielo.
Adesso c’è un epidemia di tifo. Attenti al tifo… dopo cosa verrà?

15 settembre

Il rastrellamento continua, hanno preso ancora molta gente.
Papà non si è presentato, forse domani cercherà di andare alla Spezia.

mercoledì 9 dicembre 2009

14 settembre 1944

I tedeschi continuano i rastrellamenti.
Gli uomini che all’inizio si erano nascosti, avendo notato che i tedeschi non facevano del male a quelli rimasti, erano usciti fuori e circolavano per il paese.
Ma… stamani, da Monzone alto, Equi e Gragnola era tutta una fila di uomini che venivano portati via per essere rinchiusi nella segheria.
Gli apparecchi inglesi non fanno che girare bassissimi e noi abbiamo una grande paura; si sente continuamente bombardare e mitragliare vicino.
Non stiamo un momento tranquilli, a qualunque ora del giorno, a pranzo, a cena, di notte, sempre spaventi.
Come mangiare? Nei negozi non si compra più nulla, vi è solo della frutta; vendono dello zucchero che è tremendo, nutrimento per le api, sa di aglio che appesta!
Il pane si fa in casa, ma solo chi ha un po’ di farina.

giovedì 3 dicembre 2009

Monzone 6 settembre 1944


Credevamo di poter stare un po’ tranquilli, quando ecco “ordini superiori”:
sgombrare via di casa in poche ore, dalle sette a mezzodì.
Per questo avevano risparmiato Monzone e la nostra casa, doveva diventare la sede del comando tedesco!
Siamo in casa B........, i quali ci hanno gentilmente accolto.
I tedeschi sono arrivati stasera. Noi abbiamo portato via dalla casa quello che abbiamo potuto, ma c’è rimasto sempre molto compresi tutti i mobili.
Si dice che adesso facciano molti cambiamenti, si vede che non sanno cos’altro fare di meglio!
Stamani ci siamo presi un altro spavento; tornando a casa, io e la Clara, sentiamo degli urli e vediamo la signora Annita che dalla finestra gridava spaventata “al fuoco, al fuoco!”. Corriamo pensando a chissà quale disastro; saranno stati i tedeschi, pensiamo, e siccome dovevano portare della paglia in certe stanze, crediamo che questa abbia preso fuoco. Invece era solo un corto circuito, bruciava il filo lungo il muro e un forte odore di gomma bruciata si spandeva intorno.
Io ero andata a prendere l’acqua e per fortuna il filo si è spento friggendo.
Nel frattempo era successo un altro disastro! La Luisa, sentendo gridare al fuoco e pensando che ci fossero i tedeschi, si era buttata giù dalla finestra per non farsi prendere. Saranno stati tre metri, nel suo stato, incinta di quasi nove mesi e ferita non si fece nulla. Non è un miracolo?
Dimenticavo di dire che Alfredo morì dopo due giorni dal ferimento, lasciando sola sua moglie Luisa di 19 anni incinta.
Abbiamo molti tedeschi anche qui in casa, che non fanno altro che girare da una stanza all’altra; sono però francesi di Alsazia-Lorena presi prigionieri e costretti a combattere.
Tutte le sere e le notti, un cannone a due chilometri da noi fa sentire la sue voce, stordisce.
La notte ogni venti minuti spara, si vede prima un immenso chiarore, e poi si sente il boato seguito da un fischio sinistro che si disperde nei monti prolungato dall’eco.
Dopo aver preso quasi tutte le stanze di casa B........ riducendoci alle sole camere da letto e una cucina, i tedeschi se ne sono andarti, rimane il comando nella nostra casa.
Si dice che gli inglesi sono più su di quel che si crede, cioè passato Lucca.
Non si può più sentire la radio altrimenti i tedeschi ce la portano via.

27 agosto 1944

Monzone brucia sempre di più. Intanto viene buio!
Sono le sette quando un forte scoppio scuote tutto e ci fa tremare.
Io esco, ma mentre torno a casa incontro un tedesco con la rivoltella in pugno, sembra impazzito, urla parole incomprensibili tra cui capisco solo”partigian” si precipita su per il bosco dopo avermi minacciata.
Chissà perché non ha sparato? Me lo chiedo ancora con un brivido.
Mamma era andata alla Mancina per parlare con il comandante; lei e Clara lo avevano quasi trascinato fino dai B......... poi, avendo sentito uno scoppio e credendo che fossero già vicino alla casa lasciò tutto e corse via chiamandomi; ma il comandante aveva detto che il paese lo avrebbero bruciato il giorno dopo.
Un tedesco che usciva dai B......... le diede una spinta urlando (era il solito) e intanto la tragedia era avvenuta in un attimo.
Quel tedesco, lo stesso che avevo incontrato, era entrato in una casa e minacciando con la pistola aveva portato uomini e donne giù nella strada; li stava disponendo contro il muro come bersaglio, quando alzando gli occhi, vide la testa di Alfredo.
Vederlo e gridare “partigian” fu un tutt’uno, come fu in un lampo che si precipitò dentro alla casa. Incontrò la signora Annita e la madre che fece cadere e si inoltrò nella casa sparando.
Vide il signor Bo....... che si prese un proiettile in un fianco, poi scese sempre correndo dietro ad Alfredo e Luisa che aveva veduti scappare.
Li inseguiva sparandogli mentre loro cercavano di nascondersi inutilmente.
Il tedesco li tempestava di colpi con il calcio della pistola continuando a minacciarli.
Alfredo esasperato e benché ferito in diversi punti, volle difendere Luisa e si alzò scagliandosi contro l’aggressore.
I due lottarono ma alla fine il tedesco si liberò e scappò colpendo con il calcio dalla pistola il signor B.......... che stava arrivando.
Dopo si venne a sapere che non aveva più munizioni avendo perso il caricatore altrimenti avrebbe finito tutti!
Clara, tornando a casa con il capitano, trovò suo padre ferito e la Luisa che si trascinava ferita anch’essa invocando aiuto per Alfredo.
Cosicché, poiché non c’era nessun uomo disponibile, dovette andare lei a prendere Alfredo, caricarselo sulle spalle e portarlo in un luogo migliore.
Lo trovò in un lago di sangue ferito gravemente ma ancora vivo.
Erano le otto e noi, pensando che l’indomani avrebbero bruciato tutto, si buttava quello che si poteva dalle finestre giù in giardino per poter salvare qualcosa.
I vestiti si mettevano dentro alle lenzuola e poi giù tutto dalla finestra!
Non sapevamo ancora nulla quando la Lucia piangendo viene a chiamare il dottore e ad aumentare la tragedia.
Quella sera da noi si era radunata molta gente, si scese in cantina e passammo la notte seduti sul pavimento senza il coraggio di muoversi o di parlare.
Io bruciavo dall’impazienza, quell’inedia non mi andava, avrei dovuto essere in quell’altra casa, ma come fare se mio padre me lo aveva proibito e mamma si disperava solo al pensiero di non avermi vicina!
Intanto ferma non ci potevo stare, salii parecchie volte e dalle finestre potei vedere Monzone fiammeggiante nella notte.
Era una cosa orrenda, tutta la curva del monte su cui posava Monzone era rossa, sembrava una bolgia infernale, un cratere di vulcano in piena eruzione.
Si udivano scricchiolii e gemiti, sinistri rumori di frane e pareva di vedere e di sentire su quel monte un esercito di streghe che tormentavano infelici.
Nel silenzio e nel buio della notte tutto ingigantiva e poi c’era anche la paura che ghiacciava il sangue nelle vene!
Intanto si sentivano anche mugolare gli apparecchi, giravano e rigiravano su di noi; che cosa avrebbero pensato di quel gran fuoco? Alle sei tornammo su e ognuno andò alla propria casa ad aspettare gli eventi.
Alle otto ecco un gran fumo vicino; degli uomini si avvicinano armati.
In un attimo la piazza si popolò.
Voci rudi, sprizzare di scintille sul selciato duro. Erano tutti giovani biondissimi, occhi azzurri come il cielo, erano stati loro bruciare tutto, ci chiedevamo? Bruceranno anche la nostra casa, con quelle facce bianche e rosa come visi di fanciulli? Che cosa sarebbe successo adesso? Siamo tutti trepidanti, ma sorridenti vilmente al nemico.
Cerchiamo il comandante italiano, non riusciamo ancora a pensare che quella gente possa avere al posto del cuore una pietra; e chi comanda chi è?
Italiani, si italiani che fanno il lavoro più grosso…delinquenti…
Ma ormai hanno minato dentro la casa, che cosa fare? Fuggire, questo è certo, prima che tutto salti in aria con fragore.
Abbiamo già visto come salta una casa, un grande scoppio, un rovinio di pietre che cadono dappertutto intorno a noi terrificanti, così sarà per questa!
Ma ecco, ecco arriva il comandante e dopo un attimo una moto polverosa si ferma pulsando davanti al nostro cancello. Stop,stop si grida, ordini superiori s’intende…
Non riusciamo ancora a capacitarci della fortuna, stiamo ancora tremando e solo quando gli ultimi tedeschi e mai morti sono scomparsi noi respiriamo; sembra che dalle nostre spalle si sia sollevata una pietra pesantissima che le teneva curve.
Ci guardiamo, visi pallidi smunti, voci fioche, sguardi ancora smarriti, quasi non sappiamo più parlare, ma le ugole si rischiarano presto e non si sente altro che un gran vocio, tutti vogliono raccontare, tutti hanno qualcosa da dire.
Monzone alto non esiste più, sono rimasti solo mozziconi neri fumanti sembra quasi che tutto sia ancora in piedi ma la rovina si presenta pietosa.
Il campanile è scomparso è rimasto solo un mozzicone come un dito troncato fisso al cielo. A Monzone basso solo tre case bruciate di cui una fatta saltare completamente (di una casa grandissima non sono rimaste che pietre).
Il mulino si è salvato per miracolo, l’altro invece è saltato.
Le case per andare a Equi sono tutte bruciate meno due, il Cariggio, il Ponte di Monzone e la Mancina sono salvi.
Morti : due sfollati e uno di Monzone, tre di Vinca tra cui un prete sono stati portati a morire vicini a Monzone.
Gli sfollati di qua invece li portarono via e li fucilarono vicino a Vinca.
A Vinca poi è successa una carneficina. Tutte le case bruciate.
Le donne sperando di aver salva la loro vita e quella dei bambini e implorarono gli italiani e i tedeschi, questi fingendo di commuoversi le radunarono tutte in una piazza insieme ai vecchi. Le donne più giovani vennero portate via e…… poi qualche colpo di mitra e tutto finito!

Vi sono ancora dei morti lungo il fiume.
Equi : molte case rovinate, tutte fatte saltare, sembra una gran montagna di sassi.
A Gragnola molto meno, ma anch'essa ha avuto le sue vittime.

mercoledì 2 dicembre 2009

Ore 6

Il Cariggio è stato attaccato dal fuoco, ma sono riusciti a spengerlo.
Il mulino di Aiola è saltato. In questo momento si vede del fumo a Monzone alto e le campane suonano a stormo; i nostri sguardi sono rivolti lassù.
Il fumo cresce e si spande, s’innalza, si sente crepitare, si intravede qualche minacciosa lingua rossa.
Abbiamo riempito tutti i recipienti di acqua, bisogna prepararsi ad ogni avvenimento.
È probabile si possa spengere, ma se invece ci facessero saltare?…
A Monzone il fuoco divampa.

Ore 5

Grandi scoppi in Cariggio, si innalzano nuvole di fumo.
Delle macchine vogliono passare per il vicolo del ponte ma non è possibile e tornano indietro. Non sappiamo più pensare a nulla, la nostra vita è sospesa a un filo!
Veniamo a sapere che anche Gragnola è piena di tedeschi, che vi sono molti morti per le vie e che sono state fatte saltare delle case; anche a Equi continuano a distruggere (si sentono forti boati venire da quella parte) e Vinca dicono che non esiste più.
Oltre a tutte quelle cose dobbiamo pensare anche a quei grossi mosconi che girano ronzando su di noi, e pur paventandolo desideriamo il loro contributo.
Possibile che non vedono tutte quelle macchine in movimento?

25 agosto 1944

La notte è passata calma.
Alcune camicie nere ci avevano detto che sarebbero passate a perquisire tutte le case e poi sarebbero partiti. Invece niente perquisizione e stamani ci siamo svegliati al suono dei ta-pum tedeschi.
E’ ancora presto. Sentiamo dei gran passi per la strada, poi bussare ripetutamente alla porta grande. Sembra che la vogliano buttare giù a calci! Volo giù per le scale, naturalmente gli uomini sono nascosti, apro ma loro non vogliono passare da quella porta bensì da quella più grande.
Corro ad aprire quella e sebbene faccia presto, non è mai abbastanza per loro che sbraitano come ossessi e agitano le rivoltelle.
Non faccio in tempo ad aprire che si precipitano dentro come belve, urlandomi chissà cosa. Scivolando sull’impiantito vanno sul terrazzo, parlano, non comprendo, un attimo e via fuori di nuovo, con impeto. E questa è la prima.
Poco dopo si odono ancora forti colpi.
Sfondano la porta di una contadina… corro e riesco ad impedirlo.
Mi dicono che hanno fame, vogliono “manciare”. Rassicurata da loro, corro da altri entrati in casa dal cancello; é una disperazione, si scappa da uno e si incappa in un altro.
Uno entra da una parte, l’altro da un’altra, se si chiude cercano di sfondare, tutti vogliono mangiare!
Uno di questi entrato in casa mi ha dato da cucire un indumento al quale mancavano cinque bottoni. Non ho mai attaccato tanti bottoni in una volta e poi con quella paurella!
Poi per completare ecco arrivare i “mai morti” vogliono del vino altrimenti se lo prendono da soli. Naturalmente glielo diamo con rinforzo di rubinetto, ma loro non lo sanno e bevono dicendo che qui il vino non è molto forte!
Ci dicono che sono venuti a bruciare tutto, perché questa è zona dei partigiani e ridono sguaiatamente.
Alla Mancina ci sono alcune macchine ferme piene di tedeschi e camicie nere.

24 agosto 1944

Via vai di partigiani, ormai hanno visitato tutte le case, ma è un continuo affluire di nuovi ed è inutile dire loro che altri sono già passati.
Stanotte sono andati dai .......... e hanno preso denari, scarpe, grano e vino.
Stamani però partigiani non se ne vedono… E’ un continuo passare di camion tedeschi che vanno verso Vinca.
Non riusciamo più a far nulla. Si vede il fumo verso Campiglione, stanno bruciando e sono anche qui. Siamo tutti chiusi in casa in preda all’ansia.
Gli inglesi hanno preso Marsiglia e Parigi.

lunedì 30 novembre 2009

20 agosto 1944

Ore 10

Ancora calma.
Gli uomini fino a martedì non torneranno a casa, per adesso si avvicinano solo per mangiare. I partigiani hanno ucciso Mario ......., repubblichino e fascista, ma ottimo ragazzo.
A Firenze grande difensiva tedesca a Pisa idem.
Chissà in che stato sono ridotte quelle belle città. Anche in Francia gli inglesi avanzano, sono a ...........(?), a momenti entreranno a Parigi.

19 agosto 1944

Ore 3

Sempre calma. I tedeschi sono venuti, ma solo per caricare nei camion i ferramenti della segheria come fanno da qualche giorno.
Siamo però tanto agitati che non riusciamo a fare nulla e i falsi allarmi accrescono il nervosismo. Papà e il dottore sono sempre ad Aiola, torneranno stasera se tutto va bene.

Monzone 18 agosto 1944

Altra serie di guai.
Ieri sera siamo stati in ansia aspettando i partigiani, che poi non sono venuti.
Stamani il dott. ......... è partito in fretta.
Sembra che i partigiani abbiano chiesto di lui che è fascista repubblichino accanito. Movimento di tedeschi. Una notizia che ci mette in agitazione!
Un tedesco morto sulla strada di Vinca, non si sa con precisione come e adesso aspettiamo e paventiamo che succeda qualcosa di brutto!


Ore 6 ½

Non si sa più cosa pensare; le voci sono tante.
Gli uomini cercano di mettersi in salvo, anche papà e il dott. .......... si sono dati ai boschi.
I partigiani hanno proclamato che tutti gli uomini che rimangono sono d’accordo con i tedeschi e allora dicono che ci penseranno loro!

giovedì 26 novembre 2009

15 agosto 1944

Ferragosto = caldo e spaventi, stamani due carri di tedeschi in paese.
Partiti i tedeschi ecco arrivare i partigiani; chiamano papà!
Volevano prenderlo perché dicevano che lui era un repubblichino.
Meno male che papà non si interessa di politica e lo ha potuto provare. Ma chi sarà stato a dire che papà è fascista?

14 agosto 1944

Sono venuti dai padroni della casa dove stiamo e hanno chiesto molti denari.
I veri partigiani promettono di impedire questo brigantaggio. Speriamo che facciano qualcosa!

mercoledì 25 novembre 2009

29 luglio 1944



I tedeschi vengono ogni tanto a farci delle visite, ma ormai ci siamo abituati.
Tocca ai partigiani tenersi nascosti e non entrare più in paese armati, così potremo essere più sicuri. Altrimenti ci potrebbe accadere come a quel paese, bruciato perché i partigiani aprirono il fuoco contro i tedeschi.
Stanotte, dopo aver lanciato un razzo illuminante, un aereo ha sganciato una bomba all’Acqua Nera, senza altro danno che smuovere pietre e procurarci non poco spavento!
Quasi alla stessa ora dei banditi hanno assalito delle case portando via quasi tutto;
Gli abitanti hanno assistito al saccheggio impotenti sotto la minaccia delle pistole.
A che punto siamo arrivati!
I derubati sono fascisti e perciò crediamo a una provocazione o una vendetta.

22 luglio 1944

Hanno cercato di uccidere il Führer!
C’è stato un complotto in grande con a capo dei ministri, ma non è accaduto null’altro che una grande confusione!
Gli inglesi avanzano sempre, sebbene lentamente.
Stanotte sono cadute tre o quattro bombe su Monte dei Bianchi.
Il colpo è stato fortissimo sebbene fossero bombe piccole e i danni si sono limitati agli uliveti e ai vetri delle finestre.

Monzone 13 luglio 1944

Ad Aulla saccheggiano tutte le case non abitate, sono andati anche in quella del dottor ........
Rovinando, saccheggiando che vandali gli italiani!
Gli inglesi sono vicini a Livorno si dice che l’abbiano circondata.
Noi siamo in mano al capriccio della sorte, da un momento all’altro possiamo trovarci sotto al cielo senza più nulla o all’altro mondo!
Dobbiamo guardarci dai ribelli, dobbiamo guardarci dagli apparecchi inglesi, dobbiamo guardarci dai tedeschi e peggiore dei mali guardarci dagli italiani della decima o altri al servizio repubblichino!
Gli inglesi hanno bombardato Fivizzano; sono stati avvertiti dai partigiani che c’erano i tedeschi, invece, combinazione, se n’erano già andati!
Così chi ha pagato è stata la popolazione, sempre così!

9 luglio 1944

Si dice che vi sia la decima a Gragnola, certamente verrà anche qua.
Non c’è un momento di calma.

Monzone 7 luglio 1944

I partigiani appena spariti i tedeschi sono ritornati.
Adesso si danno ai saccheggi, rubano un po’ di tutto,specialmente cibo e denaro.
Ma sono veri partigiani o banditi? Non si sa!
Temiamo di avere una visitina anche da noi.
I tedeschi hanno avuto un morto, non sappiamo se sia stato colpito qua o altrove, fatto sta che il morto c’è! Poi hanno trovato armi in una casa a Monzone alto.
Il giorno dopo sono tornati e hanno bruciato la casa.
Con che batti cuore e pena abbiamo visto le lingue di fuoco lambire le mura della casa ed innalzarsi in cielo nuvole di fumo!
La guerra sul fronte russo va in favore dei russi, sebbene i tedeschi combattano accanitamente.
In Italia indietreggiano lentamente. Ora gli inglesi sono vicini a Pisa e a Firenze.
I ribelli o partigiani hanno agito troppo presto nelle nostre zone!
Adesso con tutti i ponti rotti e nessuna comunicazione, ci ridurranno alla fame e il loro atto non sarà valso a nulla perché i tedeschi purtroppo non si fermano davanti a un ponte rotto.
I tedeschi sono usciti con una spaventosa invenzione “il proiettile invisibile”.
In Inghilterra sono in una continua agitazione. Sentono delle grandi esplosioni, vedono seminare rovina e morte intorno e su di loro e non sanno da cosa proviene!
Non si sa che cosa sia, è un segreto!
I tedeschi lo spediscono da luoghi sicuri e lui arriva improvvisamente e silenziosamente, sicché gli inglesi sono costretti a vivere in continuo allarme c’è da impazzire!

Monzone 4 luglio 1944 ore 8 di mattina


Stamani i tedeschi sono partiti.
Ieri i partigiani hanno attaccato e i tedeschi che avevano piazzato un cannoncino sul campanile hanno risposto al fuoco.
I partigiani se ne sono andati lasciando un morto!
Si temeva che i tedeschi mettessero a fuoco il paese e molta gente è scappata nei boschi!
Si dice che i temerari partigiani siano stati puniti e che siano state proibite le lotte nei paesi. Sembra anche che gli inglesi si siano fermati e quindi bisogna agire con molta precauzione.

lunedì 23 novembre 2009

Ore 6

I partigiani hanno sparato, ma i tedeschi non hanno risposto... adesso calma.
Speriamo che domani se ne vadano, non si sa mai che cosa possa succedere con dei tedeschi vicini.

Monzone 2 luglio 1944

Oggi è stata una giornata molto movimentata e purtroppo non è ancora finita.
Tutta la zona di Equi e Gassano era occupata dai ribelli.
Più in su incominciavano gli accampamenti dei tedeschi e la flottiglia m.a.s.
I primi giorni abbiamo temuto di veder arrivare i tedeschi a combattere, ma siccome non è successo nulla il timore a poco a poco è svanito.
Eravamo perciò completamente tranquilli quando oggi a mezzogiorno sono arrivati.
Non dalla parte di Gassano, ma da Equi, attraverso le montagne sono arrivati indisturbati e inaspettati!
Tutti i partigiani, chi di qua, chi di là, si sono dati al bosco e con loro anche qualche civile.
Ad un tratto l’aria si riempire di scoppi e di ta-pum, poi silenzio!
Due tedeschi armati attraversano il paese bussano a tutte le porte per chiedere i documenti; vengono anche da noi.
Poi calma, si sentono passi, scalpitio di animali... vanno a Monzone alto.
Adesso tre partigiani armati di mitra e bombe a mano si sono messi in testa di ammazzare qualche tedesco.
Non pensano che c’è di mezzo un paese e tante vite umane sono in pericolo?
Che cosa credono di fare ammazzando un tedesco? Intanto i tedeschi si sono piazzati a Monzone alto. I partigiani se ne sono andati.
Avranno cambiato idea?

18 giugno 1944

A Liliana è accaduta una disgrazia! I partigiani hanno assalito un camion di tedeschi vicino alla loro casa, così dopo questi l’hanno bruciata e loro sono rimasti senza nulla! Ho paura che anche a noi faranno lo stesso!

sabato 21 novembre 2009

17 giugno 1944



Ieri sera i ribelli o partigiani hanno occupato il paese e anche Monzone così adesso avremo un po’ da pensare ai casi nostri.
Certamente se i tedeschi vengono a sapere dei ribelli arrivano in quarta.
Hanno scacciato i carabinieri e messo un bandierone in caserma, poi sono tornati al campo.
Stamani il treno è tornato indietro perché i ribelli hanno fatto saltare due ponti e poi si sono sparsi un po’ ovunque.
Per la faccenda dei ponti saltati sarà un guaio per gli operai, ma a chi protestava i partigiani rispondevano di non aver timore che con buone probabilità gli inglesi sarebbero arrivati prima di un mese.
A chi invece diceva di aver paura che arrivassero i tedeschi, questi ragazzi rispondevano con fare spavaldo:”non temete ci siamo noi, vedrete se vengono come li ricacciamo indietro, e poi non vengono, abbiamo fatto saltare i ponti!!”

9 giugno 1944

Gli inglesi avanzano sempre, ultimamente sono sbarcati in Francia; i tedeschi si troveranno chiusi in una morsa.
Ma che popolo il tedesco, pensare che combatte da cinque anni ed è sempre pieno di forza e di fede nella buona e nella cattiva sorte!
Grande guerriero. Oggi per noi scade il quarto anno di guerra.

Monzone 5 giugno 1944

Gli anglo-americani sono entrati in Roma.
Il fronte si avvicina. Povera Italia, se combatteranno così palmo a palmo la distruggeranno!

giovedì 19 novembre 2009

21 maggio 1944

Spezia è molto rovinata dai bombardamenti!
Piazza Brin è ancora intatta sebbene le bombe siano cadute sui palazzi d’intorno.
Gli apparecchi hanno sganciato anche ad Aulla sull’abitato per due giorni di seguito mitragliando anche a bassa quota.
Dal fronte italiano: grande offensiva e avanzata da parte degli inglesi.

4 aprile 1944

Si dice che dopo Pasqua accadrà qualche cosa. Che cosa?

23 marzo 1944

La guerra sul fronte italiano continua accanita senza alcun esito; le due parti si mantengono ferme sulle loro posizioni.
Deve essere un inferno laggiù.

mercoledì 18 novembre 2009

Monzone 4 febbraio 1944

Le notizie dal fronte italiano non cambiano, gli inglesi continuano a non avanzare.
Sul fronte russo vi sono aspri combattimenti e sembra che le armate russe prendano il sopravvento. E’ certo che come combatte il popolo tedesco non combatte nessun altro popolo.
Noi della gioventù nata nell’era del fascismo, cresciuta col nome del Duce sulle labbra e nel cuore, in un periodo vittorioso, con l’odio per gli inglesi coltivato nei nostri animi, dove in ogni più piccola novella l’uomo più crudele e più infimo era inglese, adesso, tutto ad un tratto, ci vediamo presentare un altro cammino completamente diverso.
E’ ben dura vedere un’idea cadere così nel fango, abbattuta dagli uomini desiderosi di libertà; libertà di parola, di opera, come se fosse possibile ciò, come se un nuovo governo potesse portare nuova realtà; ma saranno cambiati i suonatori e la musica sarà sempre quella.
Non pensiamo ai nuovi governi probabili adesso regna il Duce nuovamente (per modo di dire regna perché adesso regnano i Tedeschi!)...
L’esercito italiano dopo aver (ingloriosamente) consegnato le armi ai tedeschi si è disciolto, non ha più fiato e non pensa che a tornare a casa, perciò chi scappa di qui, chi di là.
I soldati tornano alle loro case vestiti alla meglio in borghese con lunghe giacche, calzoni corti strappati, conciati da far pietà.
Così adesso i tedeschi devono combattere da soli e i pochi battaglioni fedeli vengono rimandati al fronte perché passavano nelle linee americane.
Roma è minacciata ormai, ma i tedeschi hanno giurato che gli americani non entreranno nella capitale!

martedì 17 novembre 2009

15 dicembre 1943

Gli anglo-americani non riescono ad avanzare trattenuti da un’accanita resistenza tedesca.

Monzone 11 settembre 1943

Siamo nei pasticci più che mai, altro che Italia libera!
I tedeschi sono padroni della situazione dopo che Badoglio e il Re sono scappati.
Le cose non sono andate come voleva lui e allora non ha trovato altro scampo che la fuga, lasciandoci nelle peste.
Come dicevo, i tedeschi senza sparare un colpo hanno preso tutte le città, disarmato l’esercito e adesso ci tengono sotto il loro dominio.
E’ stata proprio una sorpresa, i soldati non hanno avuto ordini e si sono sbandati.
Il Duce è stato liberato dai tedeschi ed è salito nuovamente al potere.

lunedì 16 novembre 2009

Monzone 9 settembre 1943

Ieri sera la radio ha annunciato che l’Italia ha chiesto l’armistizio, la pace senza condizioni.
Io sono rimasta perplessa, sarà bene o sarà male? Che cosa accadrà?.
I tedeschi sono stati traditi da noi e noi abbiamo l’Italia piena di tedeschi.
Dovremo combattere non più contro gli inglesi, ma con loro contro il fascismo e contro la Germania! Conclusione......
L’Italia diventerà il campo di battaglia, gli italiani si divideranno, chi da una parte, chi dall’altra, combatteranno fratelli contro fratelli, e quale sarà il giusto? Quello che vincerà? Naturalmente i tedeschi disgustati dal tradimento operato contro di loro ce la faranno pagare cara.

Monzone 27 luglio 1943

Il Duce si è ritirato e al suo posto hanno messo Badoglio.
Chissà come è andata veramente?
Il Duce non lo vuole più nessuno, nessuno vuole più il fascismo, come è incontentabile la gente! Anche i suoi stessi soldati non erano al suo fianco quando è stato portato via e adesso non si sa dove sia.
Milioni di giornali raccontano quello che è avvenuto, inutile lo stia a ripetere io.
Sembra che dopo questo cambiamento le cose si mettano bene, ma cominciano purtroppo le rivolte.
Comunisti, fascisti e mille altri partiti insorgono.
I fascisti vengono malmenati, a Genova è accorsa la forza pubblica.
Non pensano a come sarebbe terribile una guerra civile con gli stranieri in casa?

domenica 15 novembre 2009

Monzone 3 maggio 1943


Stanno mettendo dei soldati nello stabilimento dei bagni solforosi, e io che speravo di poter fare i bagni lassù!
E’ una fabbrica di maschere antigas.

Monzone 29 marzo 1943 giovedì

Quanto dolore prima di Pasqua.
Ancora bombardamenti a Spezia, due volte in questo mese sono cadute le bombe recando gravi danni agli abitanti.
Noi fortunatamente non abbiamo subito alcun danno.

sabato 14 novembre 2009

Monzone 27 febbraio 1943


Ed eccoci qua nella nuova dimora.
Siamo partiti davvero precipitosamente senza andare a vedere le rovine causate dalle bombe, ma papà dice che palazzi giù non ve ne sono, solo un gran rovinio di vetri e calcinacci in mezzo alle strade e le saracinesche dei negozi scaraventate quasi in mezzo alla via.
Dunque partimmo il giorno 14 02 1943, che confusione alla stazione, sembrava che partisse mezza Spezia ed erano tutti addolorati di lasciare le proprie case che da un momento all’altro potevano crollare.

venerdì 13 novembre 2009

Lunedì, 14 febbraio 1943


Stanotte è ricominciata la musica ed è durata un’ora e più.
In confronto ai bombardamenti avvenuti in altre città, certo è poco, ma noi siamo tanto impressionati! Una bomba caduta alla marina ha fatto tremare tutto il ricovero, che cosa sarebbe successo se fosse caduta più vicina?
Perciò partiamo stasera stessa, andiamo in un paese sconosciuto sui monti e speriamo di starci tranquilli e per poco tempo.

La Spezia 13 febbraio 1943

Tutti sono stanchi di questa guerra che doveva durare cosi poco.
Vi è già chi dice:”purché finisca che importa se vince o l’uno o l’altro?”
Certo se la guerra finisse adesso non sarebbe di sicuro con la nostra vittoria!
Ma la gente è stanca e non sa cosa dice; è un osso duro e ci vorrà del tempo, fin ora non abbiamo ancora perduto e non sarà mai.
Abbiamo avuto un bombardamento e la gente, già impressionata dalle incursioni aeree avvenute nelle altre città, sfolla in massa.
E’ uno spettacolo che rattrista, ogni angolo ha il suo carretto o il suo camion a seconda dei mezzi ed escono alla luce miseri materassi, ricchi letti, mobili borghesi.
Anche noi partiremo presto perché non ce la sentiamo di fare la vita del topo in cantina notte e giorno.

La Spezia 11 febbraio 1943


Siamo già al terzo anno di guerra e questa non accenna a finire, anzi prolunga i suoi tentacoli micidiali su tutti i lati della Terra.
Sembra che con l’entrata in guerra dell’America, le cose non vadano più bene come prima.
Questa nuova nemica non ci voleva, ha tutti i vantaggi su di noi: riposata, potente cento volte più di noi; ma il popolo italiano è pieno di risorse e di ardire.
Vincerà sicuramente l’asse Roma - Berlino!