lunedì 15 marzo 2010

Ore 9

Bisogna che scriva subito quello che è successo stasera!
Ero sul terrazzo della Clara quando ho visto venire giù dalla Mancina molta gente e degli uomini in uniforme verde armati di mitra. Partigiani.
Bussano giù alla porta, io e la Clara ci guardiamo spaventate; che cosa vorranno? Giù c’è anche la Piera.
Vengono su e parlano col signor Bo......, vogliono vedere tutte le ragazze che sono andate al balzone per far loro una ramanzina!
Ci facciamo vedere e diciamo le nostre ragioni.
Erano in sei, tutti giovani, ma uno solo era del posto e io non ne conoscevo nessuno.
Ci raduniamo in mezzo alla piazza, ci siamo tutte e tredici e c’è anche molta gente del paese. Cominciamo a discutere.
Loro ci dicono che erano a trenta metri da noi, che ci sentivano benissimo, che non sono scesi perché temevano che ci avessero mandate avanti i tedeschi e non volevano fare una battaglia con le donne.
Il tono della discussione è comunque più sullo scherzoso e noi rispondiamo ridendo allo stesso modo.
Poi il capo si fa serio e cambiando modo ci rimprovera più o meno con queste parole: “vi diciamo questa volta per tutte che non vogliamo che vi immischiate fra noi e i tedeschi! Noi abbiamo degli ordini e non possiamo, per risparmiare degli italiani, perdere dei tedeschi, sebbene ciò ci dispiaccia immensamente, noi vi abbiamo avvisato, perciò se accadrà qualcosa la responsabilità non sarà nostra ma solo colpa vostra! Ricordatevelo!! Pensate che avreste potuto saltare tutte in aria, se avessimo messo le mine come avevamo intenzione di fare. Siamo in zona di guerra, perciò un’altra volta non uscite nemmeno, statevene in casa che farete solo bene. E con questo la punizione è data, l’avete scampata bella e ringraziateci che non abbiamo usato le cesoie” così ridendo finisce il discorso.
Poi vanno a parlare con il signor Bo..... e a scusarsi con lui; suo fratello e il capo dei Partigiani dicono che hanno approfittato dell’occasione per avvertire la popolazione, che hanno capito la situazione, ma che non hanno potuto fare altrimenti per la gente. I maggiori non vogliono che i civili si immischino nei loro affari a rischio di far perdere delle azioni e lotte.
Io intanto parlavo con uno di loro e gli dicevo che noi non avevamo pensato a nulla di quello che sarebbe accaduto e che avevamo agito così solo perché i tedeschi ci avevano detto di “ricordarci dell’altra volta” e sapevamo soltanto noi quello che avevamo sofferto e non volevamo che si ripetesse. Insomma, i tedeschi ci gridano che siamo tutti partigiani, questi ci dicono che siamo coi tedeschi, noi non sappiamo più a che Santo rivolgerci.
Un po’ di paura per i nostri capelli, un momento passato di scherzi allegri…

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