venerdì 25 giugno 2010

Monzone, 23 maggio 1945


Hanno stabilito il blocco della farina con un cordone che attraversa l’Italia, noi siamo con gli italiani e la farina costa otto lire o più, Spezia è con gli americani e il pane lì costa cinque lire. Così anche per le altre cose naturalmente! Ma tutto è molto caro ovunque.
Sono arrivati dei dolci, delle paste piccole e costavano 20 o 30 lire, delle cioccolate cattivissime autarchiche a 30 o 50 lire, un pacchetto di sigarette costa anche 100 lire con venti sigarette e pure il cinema è molto caro.
Il sig. S.....i è scappato perché era repubblichino, ora gli hanno preso tutta la roba a Spezia, anche la casa, e dicono che era capitano della Decima…

14 maggio 1945

Il Giappone continua a combattere, il loro capo dice che per ordine di Dio dovranno resistere fino all’ultimo uomo!
In Italia nessuna novità. Per adesso noi resteremo qui, non è ancora possibile passare con camion o carri sulle strade rovinate che portano alla Spezia. Non c’è ancora nessuno a lavorare, sembra che tutta la gente abbia perso la volontà del lavoro. Un po’ il caldo, un po’ la reazione nervosa, sono diventati tutti fannulloni, hanno voglia solo di ballare e divertirsi anche qui a Monzone!

Lunedì 7 maggio 1945

La guerra è finita per tutti! La Germania si è arresa senza condizioni. Noi abbiamo avuto la notizia graditissima alle cinque, ma il fatto è avvenuto alle due e mezzo. Adesso non desideriamo che pace, tornare ognuno alle proprio case e godere la vita calma e tranquilla tanto sognata, dimenticare quello che è avvenuto e ricordare solo il bello!
L’Italia così martoriata si rialzerà piano piano e acquisterà una fisionomia più nuova è più bella!